La transizione dalla plastica al mobile sarà la più veloce migrazione nel mercato dei pagamenti dall’introduzione della carta di credito, ormai più di 50 anni fa. Nonostante ci siano stati giganteschi passi in avanti nella sicurezza e nella tecnologia su cui si basa, la user experience di chi oggi paga con una carta è molto simile a quella di 20 anni fa.
In questo scenario, i pagamenti mobile sono una rivoluzione. Stiamo parlando, per capirci, dell’utilizzo di app direttamente dal proprio telefonino per pagare beni o servizi nella vita di tutti i giorni. Già moltissime applicazioni, ad esempio nell’ambito della mobilità urbana, integrano sistemi di pagamento, sebbene alimentati da una carta di credito. Così può accadere di pagare un biglietto del bus o il tassista direttamente dallo smartphone senza dover mettere mani al portafoglio.
Il 2014 sarà ricordato come l’anno della svolta: si tratta, infatti, dell’inizio della diffusione di massa dei pagamenti mobili, complice la diffusione degli smartphone, che in pochi anni entreranno a far parte della nostra quotidianità, rivoluzionando abitudini sedimentate da decenni. Non cambieranno solo la piattaforma e la tecnologia, come è stato ad esempio con l’introduzione delle carte con il chip o con la tecnologia contactless: in questo caso muta radicalmente l’esperienza dell’utente, e anche la raffinatezza con cui i merchant si potranno rivolgere al consumatore attraverso offerte mirate: sarà possibile, ad esempio, indirizzarsi direttamente al consumatore attraverso device mobili, pubblicità di prossimità, indirizzare offerte speciali a certe aree urbane. Tutti gli attori, dai consumatori ai merchant, fino agli istituti di credito, devono saper cogliere che questo passaggio è un’opportunità, non un obbligo. Una transizione che modifica anche la natura dell’industry dei pagamenti, con l’ingresso di nuovi attori che basano il loro business su piattaforme diverse da quelle oggi conosciute.
E tutto questo avviene alla vigilia dell’Internet of Things, che ci porterà ad una realtà sempre più interconnessa, e quindi ricca di opportunità. In quel nuovo ecosistema anche gli oggetti saranno ‘connessi’.
Sarà compito del legislatore accompagnare questo percorso, rendendo più semplici e intuitive l’esperienze per l’utente e vincolando i merchant, senza traumi ma con fermezza, ad accettare le novità del mercato.