Happy new pay! Prospettive epayment per il 2016

Nuove regole. Gli effetti del regolamento sulle interchange fees inizieranno ad essere valutati sul campo dopo la piena entrata in vigore il 9 dicembre con benefici certi sui merchant e tutti da dimostrare sui consumer. E intanto la prima direttiva europea sui servizi di pagamento (PSD) del 2007 è andata in pensione. Il 2015 si conclude infatti con l’entrata in vigore della nuova direttiva (Psd2) che modifica da cima a fondo il mercato dei pagamenti. Molte le novità. Il rafforzamento dei requisiti di sicurezza migliorando l’autenticazione del cliente, al fine di combattere le frodi. Un nuovo quadro giuridico e regolatorio per stimolare la concorrenza, facilitando l’ingresso nel mercato di nuovi fornitori, e per consentire lo sviluppo di metodi innovativi di pagamento, soprattutto mobile. Inoltre le banche dovranno concedere ai fornitori di servizi di pagamento l’accesso ai  conti. E’ assegnato all’Autorità bancaria europea (EBA) il compito di sviluppare linee guida più dettagliate e norme regolamentari per l’applicazione della direttiva, così da avere un sistema di fonti normative più flessibile alla luce dell’innovazione tecnologica. Gli stati membri hanno due anni per recepire la direttiva, ma l’industry dei pagamenti inizierà già nel 2016 a riorganizzarsi sulla base delle nuove regole.

Pagamenti in supermobilità. Il 2016 sarà un anno di svolta per i fornitori di pagamento in mobilità spinta. ApplePay sbarcherà in Europa spingendo in avanti tutto il sistema, compresa Google che sta anche implementando i suoi servizi. Ma soprattutto nel nuovo anno i pagamenti mobili si sposteranno dallo smartphone a nuovi dispositivi: smartwatch, bracciali e anelli integreranno servizi di pagamento. Così come la ricerca su l’Internet Of Things si arricchirà di servizi di pagamento automatizzati, statici o persino dinamici, sulla base delle nostre abitudini o scelte di consumo.

World e-Commerce. Chi vuole il successo della propria vetrina elettronica deve impostare una strategia internazionale. Ampliare l’attività di ecommerce a livello globale significa avere siti web multilingua e organizzare una logistica efficiente. Ed è importante anche offrire ogni metodo di pagamento preferito dal possibile acquirente. Asia, Europa dell’Est e l’America Latina sono attualmente i mercati più interessanti per i rivenditori online europei, mercati dove ancora la penetrazione della carta tende ad essere inferiore, per questo è importante che gli operatori conoscano i metodi di pagamento alternativi di ​​queste regioni. Nel 2016 i commercianti iniziaranno a simulare potenziali modelli lancio sul mercato affinando le partnership con i prestatori di servizi di pagamento.

L’anno della sicurezza. La sicurezza informatica nel 2016 non sarà più una questione legata alla difesa nazionale, dalla tokenizzazione alla autenticazione biometrica molte le novità sul settore dei pagamenti. La tokenizzazione è un metodo estremamente interessante di protezione dei dati delle carte di credito, i numeri della carta vengono di fratto sostituiti da token, mentre il numero originale rimane memorizzato in modo sicuro su un server, solo i token sono utilizzati in tutto il processo di pagamento. Quindi se viene sottratto il token nessun danno può essere fatto e il processo più sicuro. E’ una tecnologia molto in erba e nel 2016 potrebbe avere una maggiore diffusione.
Di biometria abbiamo già parlato, e abbiamo raccontato di come password e PIN hanno una cosa in comune: sono deboli. Per questo l’autenticazione in due passaggi è sempre più utilizzata per migliorare la sicurezza. Ma gli approcci user-friendly con nuovi processi biometrici come il riconoscimento vocale, la rilevazione di battitura, scanner dito vena, sono destinati a diventare ancora più significativi.

Italia, contanti saluti? In Svezia è ormai quasi impossibile utilizzare denaro contante per pagare i biglietti dell’autobus, e i battitori cassa tradizionali non se ne vedono quasi più perché i commercianti chiedono ai clienti di utilizzare i metodi di pagamento senza contanti anche per gli importi più piccoli. La situazione è simile in Danimarca dove il governo sta discutendo se liberare o meno piccoli dettaglianti dall’obbligo di accettare contanti come metodo di pagamento.
In Italia siamo ancora indietro, con quasi l’80 per cento delle vendite al dettaglio  in contanti. Eppure se guardiamo al fatturato, l’uso del cash è in diminuzione, e lo sarà ancor nel 2016, col rafforzamento del trend che vede il contante in ritirata anche grazie alle norme approvate con la Legge di stabilità che hanno cancellato alcuni inspiegabili vincoli sui pagamenti digitali e incentivato la libertà di scegliere il proprio strumento di pagamento più congeniale.

Buon anno! Happy new pay!

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